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Attenzione ai giocattoli intelligenti, possono rappresentare un pericolo per i bambini: il motivo

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Emiliano Fumaneri

Mai sentito parlare dei “giocattoli intelligenti”? Attenzione, perché possono celare insidie non da poco per i più piccoli.

Sono l’ultima frontiera del giochi per l’infanzia: gli smart toys, i “giocattoli intelligenti” in grado di interagire con i bimbi attraverso microfoni, telecamere, sistemi di localizzazione, sensori. Sono anche capaci di connettersi alla rete per navigare online o comunicare con telefonini, pc, altri smart toys.

Nei “giocattoli intelligenti” possono nascondersi minacce insidiose per i nostri figli – (Valtiberinainforma.it)

Se eravate rimasti ai tradizionali giocattoli per bambini vi converrà aggiornarvi. Da qualche tempo in commercio ci sono anche bambole, peluche, robot e altri giochi educativi – oltre ad altri dispositivi per i più piccoli, come i baby monitor – appositamente progettati per compiere automaticamente diverse operazioni. Tra queste la registrazioni di suoni o lo scatto delle foto. Ma gli smart toys girano anche video e si collegano pure coi social.

L’idea è quella di abbinare un elemento fisico (un pupazzo ad esempio) a un elemento tecnologico connesso a internet per scambiare i dati di gioco, come la voce, con un server esterno che rende possibile ricevere nuovi contenuti in tempo reale. In genere i “giochi intelligenti” si connettono attraverso un’app che provvede ad animare, per esempio, un pupazzo e esorta a svolgere “missioni” all’interno dell’applicazione.

Giochi intelligenti, quali pericoli possono far correre ai bambini

Il problema, come ha avvisato anche il Garante italiano della Privacy, è che si tratta pur sempre di strumenti in grado di raccogliere, elaborare e trasmettere dati e informazioni, con possibili rischi per la privacy, in particolare per quella dei minori.

Smart toys, dagli Usa arriva un allarme – (Valtiberinainforma.it)

Un forte richiamo, da questo punto di vista, arriva dagli Stati Uniti. In particolare dal PIRG Education Fund, una sorta di lega indipendente che difende l’interesse dei consumatori, che denuncia con toni allarmati la crescente minaccia (definita addirittura «spaventosa»), rappresentata dai giocattoli smart che “spiano” i bambini.

È quanto afferma il rapporto Trouble in Toyland 2023, il nuovo studio condotto dall’ente di vigilanza dei consumatori. Secondo la ricerca del PiRG alcuni di questi giocattoli in grado di registrare voci, immagini e luoghi dei bambini rappresentano un serio pericolo per la privacy e la sicurezza dei più piccoli. E c’è dell’altro: secondo l’organizzazione un numero crescente di giocattoli utilizzano caratteristiche tecnologiche anche quando non sembra che lo facciano.

Smart toys, un mercato in rapida espansione

«È agghiacciante scoprire cosa possono fare alcuni di questi giocattoli», afferma in una nota Teresa Murray, coautrice dell’indagine del PIRG. «I giocattoli intelligenti possono essere utili, divertenti o educativi, ma interagire con alcuni di essi può creare situazioni spaventose per tantissime famiglie». Quello degli smart toys è un mercato in forte espansione a livello globale, cresciuto nel 2023 fino a 16,7 miliardi di dollari (nel 2022 il giro d’affari invece si aggirava sui 14,1 miliardi di dollari). Si prevede che entro il 2027 raddoppierà i suoi introiti. 

I tradizionali giocattoli per bambini sono sempre più affiancati da giochi ipertecnologici e connessi alla rete – (Valtiberinainforma.it)

Gli esperti però lanciano l’allarme: questi giocattoli high tech si stanno rivelando un rischio sempre maggiore per i bambini. Alcuni di questi giochi infatti sono stati sopresi mentre raccoglievano e archiviavano dati in maniera impropria. In alcuni casi sono risultati perfino hackerati. Senza contare che talvolta questi giochi – pubblicizzati per i bimbi di 3 anni – sono integrati con l’intelligenza artificiale, tecnologia avanzata ma ancora sperimentale, che si è fatta largo anche nell’industria dei giocattoli.

Il rapporto del PIRG arriva dopo che la Federal Trade Commission, l’agenzia governativa americana che viglia sulla tutela dei consumatori, ha accusato Amazon di violare le leggi federali sulla privacy dei bambini. Nel mirino dell’organo federale è finita in particolare Alexa, che secondo le accuse conserverebbe le registrazioni vocali dei bambini.

Ma ci sono anche casi di bambini contattati da hacker attraverso i loro baby monitor fino al caso eclatante di una ragazzina di 11 anni rapita da un uomo incontrato sulla piattaforma di gioco online Roblox. Insomma, più che abbastanza per tenere gli occhi bene aperti.

Emiliano Fumaneri

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