Munch, Sera sulla via Karl Johan: riflesso di una realtà moderna | Artista o massa: da che parte stai?

Munch e la sua sensibilità avanguardista: un artista che guarda lontano e nel profondo di chi vive la società moderna. Tu chi sei?

Riflettere sul buio della società contemporanea non è poi così scontato. Anomia, viali e un cielo adornato da palazzi standardizzati, cosa c’è di diverso nel 2023 dal lontano 1892? Edvard Munch ritrae “Sera sulla via Karl Johan” dopo il fallimento del Positivismo che raggiunto l’apice della conoscenza con la potenza della ragione e l’irreprensibilità della storia, sancisce così l’ingresso delle ideologie irrazionalistiche Nietzschiane e Freudiane. Dietro un mondo diretto al progresso della seconda rivoluzione industriale, c’è una società enigmatica che da una semplice passeggiata rivela qualcosa di oscuro.

Munch verità dietro il quadro
Arte e personalità, i paradossi dell’uomo moderno (Credits: @edvard_munch_art) – Valtiberinainforma.it

Edvard Munch ritrae Sera sulla via Karl Johan proprio nel 1892, contesto storico come già accennato molto complesso. La delusione degli intenti positivistici nella realizzazione di un società egualitaria e felice, sulla base di echi illuministici mai dimenticati, apre la strada alla “scatola nera” fino a quel momento poco tenuta in considerazione. O meglio forse considerata “inconoscibile”.

La mente umana che non è solo la punta di un Iceberg, ma un abisso in cui scavare a fondo. Personalità e studi come quelli di Nietzsche e Freud mettono in evidenza per la prima volta nella storia quanto l’agire umano sia contraddistinto da un potente irrazionalità, e di come quest’ultima si infranga in un contesto sociale poco giusto.

Infatti, tutti gli elementi del quadro non sono posti a caso, ma sono un chiaro intento di manifestare il suo pensiero mediante una simbologia dinamica e grottesca. Cosa rende spaventoso questo quadro? In base al modo in cui lo vedi, rivela chi sei.

Munch, il ritratto dell’uomo moderno: società e verità

Un quadro non parla di verità assolute, ma in base al modo in cui lo si osserva rivela ciò che è autentico per ciascuno. Nel dipinto Sera sul viale Karl Johan si evidenzia la visione di un uomo personalistica e terrificante. Non ci si deve fermare ai palazzi e al passeggio, perché dietro l’anomia dei volti e lo scorrere inesorabile del tempo, c’è un legame indissolubile che contraddistingue da sempre l’umanità.

Cosa rivela il quadro di Munch
Arte e personalità, i paradossi dell’uomo moderno- Valtiberinainforma.it

Munch illustra una scena quotidiana della boulevard principale di Cristania. Il viale è molto affollato, ma c’è qualcosa che tocca la visione di chi osserva. Solo qualche volto presenta dei tratti ben distinti in ciò che contraddistingue l’essere umano, appunto i connotati del viso. Il resto dei passanti è senza occhi, e per uno scrutatore profondo, senza anima. La solitudine è la reale protagonista del quadro.

Il contorno dei palazzi non è poi un dettaglio da poco. Infatti, il Palazzo verso cui la strada si prospetta è lo Stortinget, cioè il Parlamento. Sede delle leggi che reggono tutto il sistema fondato su valori individualistici. E’ una società nella quale tutto passa dietro il rispetto dei dettami imposti dall’alto, e che pongono l’individuo come un essere comune a chiunque, senza specialità e soprattutto solo.

E’ un incubo ad occhi aperti, che forse molti vivono nel quotidiano. Nel 1892 non c’erano i social, telefoni o televisori, i mass media erano i periodici dell’epoca. L’analisi permette di comprendere una verità importante: la solitudine è presente da sempre dietro una società individualista, che vede questo valore come arma di predominanza. E’ questo il tratto comune che lega il mondo in un circolo vizioso reale e spaventoso. Cosa ti fa più paura? Una massa anonima o la tua solitudine? Rivela chi sei.

Se vedi solo un quadro con delle persone sottomesse all’ostilità del tempo e del quotidiano, non hai paura della massa e della sua anomia, perché potresti vivere come loro. Ma se per assurdo ti senti solo, spaventato e con un senso d’angoscia alla visione del quadro, hai la profondità dell’artista che sa riconoscere le caratteristiche di un mondo vuoto.

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