Il gaslighting è una forma di violenza psicologica, e può capitare a chiunque di imbattersi in una persona che la pratica.
Esistono molte forme di violenza e quella attuata nei confronti delle emozioni è una delle più subdole, perché si fa fatica a riconoscerla e poi anche a combatterla. Il gaslighting, come altri tipi di manipolazione, avviene tra l’altro molto spesso proprio tra amici, in famiglia o dal partner.
Solamente conoscendo le dinamiche di questa violenza psicologica si può uscirne, anche chiedendo aiuto a un esperto. Innanzitutto, dunque, dobbiamo capire bene cosa sia il gaslighting.
Perché il gaslighting è una forma di violenza psicologica molto grave, e come si può riconoscere e combattere
Il nome gaslighting forse dice poco su come la manipolazione agisca sulle persone, vittime di personaggi senza scrupoli Il termine deriva da un film degli anni ’40, in cui si raccontava la storia di una donna manipolata dal marito. Lui faceva di tutto per farla sembrare pazza e possiamo immaginare bene cosa comporti subire questo tipo di violenza.
Il meccanismo è relativamente semplice ma è molto sottile e difficile da comprendere subito. Quello che è certo è che chi attua il gaslighting è una persona infida e senza scrupoli e agisce intenzionalmente per fare del male e/o per ottenere ciò che desidera.
Possiamo imparare a riconoscere le situazioni in cui qualcuno sta tentando di manipolarci, e più nello specifico tramite il gaslighting il manipolatore agisce in determinati modi, e soprattutto bisogna ricordarsi che si tratta di persone vicine, come amici o partner:
- mette in dubbio la sicurezza dell’altra persona, anche offendendo, e dicendo cose come “sei pazza/o”, “sbagli, come al solito”, “vuoi farmi credere che ho torto e lo sai bene” e cose simili.
- il manipolatore mente, sapendo di mentire e il soggetto vittima cade in confusione, ma soprattutto viene messo alla prova, con menzogne sempre più grandi;
- nel gaslighting il soggetto colpevole nega anche di fronte all’evidenza, rivoltando le accuse verso l’altra persona;
- le menzogne continue portano la vittima a dubitare di se stessa, sempre di più;
- il manipolatore attacca anche le figure che possono dare sicurezza alla vittima, come i genitori o i veri amici; alla fine riesce anche a isolare la vittima dagli altri;
- Il manipolatore prima fa dei complimenti e poi sminuisce sempre di più la sua vittima, anche con frasi molto offensive (“non vali niente”, “sei inutile”, “è solo grazie a me se...” e simili); allo stesso modo è molto facile che mette tutti gli altri contro il soggetto, innescando anche atti di bullismo;
- uno degli scopi del manipolatore è logorare mentalmente la vittima, in modo che ceda psicologicamente e non abbia la forza di reagire.
Solamente se si riconosce e si accetta di essere di fronte a una persona malvagia che tenta di manipolarci potremo difenderci, anche e forse soprattutto chiedendo aiuto. Il primo passo è il più difficile ma si può uscire da questo tipo di incubo e vivere una vita serena e appagante.